Landing page di successo come ottenere più risultati dal sito web

Tutte le volte che si clicca su una pubblicità presente su una pagina web o su un link inserito in una email pubblicitaria, si viene indirizzati su una pagina web relativa all’azienda o, in generale, all’ente che ha prodotto la pubblicità o il link. Questa pagina è detta “landing page”.

Lo studio accurato della landing page è una delle fasi più importanti del web marketing.
Occorre fare in modo tale che chi ha cliccato su una vostra pubblicità o su un vostro link, e che quindi è potenzialmente interessato al vostro messaggio, una volta raggiunta la landing page sia ancora più incuriosito ed attratto.

Lo scopo finale è indurre il visitatore a compiere un ulteriore passo di avvicinamento per avere ulteriori informazioni sui beni o i servizi offerti, ad esempio compilando i moduli che saranno presenti sulla landing page o che sono indirizzabili da quella pagina. Una landing page di successo ha una elevata percentuale di utenti che compiono quest’ultima operazione.
Questa percentuale è chiamata “tasso di conversione“.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche che deve avere una landing page di successo e quali sono le regole da seguire per ottenerla.

Il primo impatto è estremamente importante.
Il visitatore che si trova davanti una pagina web piena di scritte dalle quali è difficile discriminare quelle realmente importanti da quelle di corollario, difficilmente perderà tempo per cercare di decifrarla.
Quindi la regola numero uno è semplicità e chiarezza delle scritte e dei messaggi.

Anche se l’argomento è complesso, è del tutto inutile scrivere molte pagine per spiegarlo.
Eventualmente, se interessa, il visitatore potrà approfondire in un secondo momento.
Sulla landing page saranno indicati solo i punti principali, descritti in modo il più semplice, chiaro ed allettante possibile, in modo che, in pochi secondi, il visitatore possa farsi un’idea sufficientemente chiara di quanto viene offerto.

Non devono mancare anche belle immagini, fotografie o disegni.
Immagini ben fatte ed eloquenti possono spesso dare più informazioni e in misura più immediata che non descrizioni testuali.

La parte più evidente, in posizione centrale, sarà dedicata alle caratteristiche peculiari del prodotto o del servizio e ai suoi vantaggi rispetto alla concorrenza.
Se possibile, l’inserimento di esperienze (positive) di chi ha già acquistato il prodotto e marchi conosciuti di aziende che già lo utilizzano (naturalmente previa autorizzazione) sono sicuramente elementi che possono pesare sulla scelta del visitatore.

Nelle landing page il visitatore è invitato a compiere delle azioni, le cosiddette “call to action“.
Queste possono essere cliccare su determinati bottoni attivi o compilare form e questionari.
La modalità di richiesta della call to action è molto importante.
Questa breve frase deve essere ben in evidenza. Ad esempio può essere scritta su uno sfondo colorato che è anche il bottone stesso da cliccare.

Normalmente è formata da una parola che invita direttamente il visitatore a compiere una certa azione, come “clicca”, “compila”, eccetera e, se possibile, una conseguenza (positiva) che può accadere se si compie l’azione indicata.
Si può anche mettere un po’ di fretta al potenziale cliente citando tempi di scadenza o allettarlo con possibili vincite.
Queste “incitazioni”, che devono essere misurate e credibili per evitare di ottenere l’effetto contrario generando diffidenza, se ben fatte possono incrementare significativamente il tasso di conversione.

Importante è anche la struttura del modulo da compilare per un eventuale contatto.
Sarebbe un peccato se un potenziale cliente che è stato convinto ad un contatto informativo si blocchi proprio su questo ultimo punto, ma la possibilità c’è e non è marginale.
Moduli complessi, lunghi da compilare, con domande difficili da capire (occorre tener presente anche della popolazione del web non particolarmente istruita), sono un forte deterrente ad arrivare al termine del questionario stesso.
Per questo occorre puntare su form semplici, che contengano solo le domande essenziali, con formulazioni alla portata di tutti.

Poiché è possibile conoscere quanti utenti sono arrivati alla landing page, quale è il tempo medio di permanenza sulla pagina stessa e quale è il tasso di conversione, può essere interessante realizzare più di una landing page o fare esperimenti variando, ad esempio, il modo di proporre le call to action.
Analizzando i dati citati precedentemente, è possibile poi individuare quella che offre i migliori risultati.

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